(Cassazione 22500/04)
Nemmeno quando hanno un’età più vicina ai 40 anni che ai 30. Il verdetto ha annullato la decisione con la quale la Corte d’appello aveva stabilito che un padre separato, non doveva più pagare l’assegno mensile per il mantenimento delle due figlie maggiorenni, che ormai avevano 34 e 36 anni e vivevano con l’ex moglie senza aver raggiunto l’indipendenza economica.
L’uomo riteneva le figlie “colpevoli” di non avere ancora trovato una occupazione o di aver rifiutato certe opportunità di lavoro. I giudici di secondo grado, vista l’età delle ragazze, gli avevano dato ragione, escludendo che dovesse continuare a versare ogni mese l’assegno per loro.
Ad avviso della Corte d’appello, infatti, esiste "un limite che occorre apporre, sulla base dell’età, per avere il diritto al mantenimento: al di là di questo limite il mantenimento si trasforma in parassitismo".
La Suprema corte non è, però, stata dello stesso parere e ha accolto il ricorso presentato dalla ex moglie. In proposito la Cassazione afferma che "l’obbligo di mantenere i figli non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, od oltre un dato limite della stessa, ma si protrae fino al momento in cui i figli raggiungono una propria indipendenza economica oppure siano in colpa per non essersi messi in condizione di conseguire un titolo di studio o di procurarsi un reddito, con una idonea attività lavorativa, o per avere ingiustificatamente rifiutato detta attività".
Affermare i diritti dei minori significa tutelare il diritto dei figli ad avere rapporti costanti ed assidui con entrambi i genitori. PAPA' SEPARATI è un nome scelto con molta attenzione, perché indica la diffusa condizione dei padri, separati dai figli, ostacolati nello svolgere il loro ruolo educativo dei figli minorenni, sia per orientamenti della giurisprudenza, sia per comportamenti escludenti. .
.