Affermare i diritti dei minori significa tutelare il diritto dei figli ad avere rapporti costanti ed assidui con entrambi i genitori. PAPA' SEPARATI è un nome scelto con molta attenzione, perché indica la diffusa condizione dei padri, separati dai figli, ostacolati nello svolgere il loro ruolo educativo dei figli minorenni, sia per orientamenti della giurisprudenza, sia per comportamenti escludenti. .
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Il caso di Ruben Bianchi

 Il bambino Ruben Bianchi (nato il 28.11.99), figlio della madre svizzera (con cittadinanza anche italiana) Hunkeler Lucille e del padre italiano Stefano Bianchi, da due anni è nascosto dalla donna in territorio svizzero o in zone limitrofe. Il piccolo è stato affidato al padre in via esclusiva e definitiva da parte del Tribunale italiano della separazione (Tribunale di Pistoia) anche a seguito di una perizia psicologico-psichiatrica sul bambino e sui genitori.

Come estrema forma di tutela per il minore, il Tribunale per i minorenni di Firenze ha anche decaduto la madre della potestà genitoriale sul figlio. Dalla Procura della Repubblica di Pistoia (Italia) da circa un anno è stato emesso un mandato di cattura internazionale per sequestro di persona nei confronti della donna. La stessa è stata già condannata in modo irrevocabile ad un anno di reclusione senza condizionale per sottrazione di minore da parte del Tribunale di Pescia (PT).
In Svizzera si sono accumulate SETTE sentenze giudiziarie che sanciscono il rimpatrio di Ruben in Italia e la restituzione al padre, l'ultima delle quali da parte del Tribunale Federale di poche settimane or sono (12.04.2006). Il Tribunale Federale già due volte (il 23.04.2003 ed il 15.10.2004) aveva emesso la stessa sentenza. Inoltre dal settembre 2004 è stato spiccato un mandato di cattura internazionale verso la donna per sequestro di persona (Magistratura di Willisau). Tutte queste decisioni difettano di un piccolo ma non trascurabile particolare: l'esecuzione. La Polizia elvetica assiste inerte a questo stato di anarchia. Da due anni una donna nasconde nella civilissima e super controllata Svizzera o in zone limitrofe un bambino piccolo, pur rimanendo comunque in continuo contatto con avvocati, amici e sostenitori. Sicuramente è sostenuta in questa sua azione contro legge da un gruppo di persone ben organizzate che evidentemente agiscono in nome della discriminazione. Addirittura il 19 marzo scorso la madre di Ruben ha rilasciato una intervista ad un giornale di Zurigo (SonntagsBlick) spiegando i "motivi" che la inducono alla latitanza. Esiste anche un sito internet in Svizzera che la appoggia nella sua follia. E’ stato chiaramente da lei affermato che terrà Ruben nascosto ancora dieci anni, se sarà necessario.

Anche la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo si sta occupando della vicenda dietro istanza del padre del minore. Il 4 ottobre 2005 ha emesso una prima sentenza in cui viene accolto il procedimento ravvisandosi in quanto sta accadendo una grave lesione da parte della Svizzera dei diritti di Ruben e del suo genitore Stefano Bianchi.

Dall’ agosto 2004 un minore di sei anni è costretto ad una vita di latitanza e senza alcun rapporto con suo padre, genitore affidatario. Lo stesso padre non sa più se suo figlio è vivo o è morto e in che condizioni vive. Accadrebbe la stessa cosa se fosse il padre italiano piuttosto che la madre svizzera a esercitare questa folle violenza su suo figlio? Per quanto tempo ancora sarà permessa questo aberrante stato di reclusione ad un bambino?

Stefano Bianchi nell’agosto 2004 ha svolto una manifestazione di protesta davanti all’ Ambasciata svizzera a Roma, incatenandosi e compiendo uno sciopero della fame che è durato 12 giorni, quando è stato costretto al ricovero in Ospedale. Non ha mai interrotto le ricerche di suo figlio e la sensibilizzazione delle istituzioni, svizzere ed italiane, a porre fine questa vergogna che si compie ai danni della salute psico-fisica di suo figlio. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi ed a manifestato anche a Lucerna: per adesso tutto è risultato inutile.

Sul sito della polizia di Lucerna ci sono i dati e le fotografie (in tedesco) eventualmente utili per rintracciare lui o la madre.

Sito della polizia di Lucerna

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