Affermare i diritti dei minori significa tutelare il diritto dei figli ad avere rapporti costanti ed assidui con entrambi i genitori. PAPA' SEPARATI è un nome scelto con molta attenzione, perché indica la diffusa condizione dei padri, separati dai figli, ostacolati nello svolgere il loro ruolo educativo dei figli minorenni, sia per orientamenti della giurisprudenza, sia per comportamenti escludenti. .
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Marino Maglietta - L'affidamento condiviso dei figli
recensione di Mariagloria Campi
Marino Maglietta
L’affidamento condiviso dei figli
Guida alla nuova legge. Per genitori, mediatori, avvocati, psicologi, assistenti sociali
Franco Angeli, 2006
L'esperienza ci dimostra che i problemi più grossi insorgono quando i genitori perdono per strada la consapevolezza che, al di là delle vicende della coppia, dall’essere genitori non potranno mai più sottrarsi. Essere genitore è una scelta irreversibile. Crescere Insieme è un’associazione costituita da genitori che vivono l’esperienza della famiglia separata e delle difficoltà di mantenere il loro ruolo, e di viverlo appieno, al di fuori degli schemi della famiglia tradizionale. Il libro di Marino Maglietta, è dedicato alla fatica di vivere il ruolo di genitore in un contesto tutto da costruire, scontrandosi con l’idea di famiglia, consolidatasi in secoli di cultura e di tradizioni. Il vero cambiamento e la vera riforma avviene nelle persone. Ed è importante tutto ciò che stimola questo processo. Processo che ciascuno vive ed affronta, partendo dal momento del suo percorso di crescita e di evoluzione in cui si trova.
L’atteggiamento dell’autore, nei confronti dei genitori separati desidera essere un atteggiamento rispettoso e sereno. Così come auspica possa avvenire per le coppie stesse: senza rivalse, senza rancori, ne’ da parte di un genitore verso l’altro, ne’ da parte dei figli verso i genitori. Il testo è pervaso dall’idea che ogni individuo appartiene a se stesso e si costruisce cogliendo tutte le opportunità di crescere, anche al di fuori della famiglia così come siamo abituati ad immaginarcela. E a questa considerazione, ancora oggi, viene data scarsa rilevanza, poiché siamo troppo abituati a ritenere, comunque, la famiglia convivente, unico responsabile/detentore dello sviluppo sano dell’essere umano.
Fatichiamo tanto a pensare alla famiglia come a un passaggio, necessario ad ogni bambino per crescere. Necessario sì, ma comunque strumento, che permette ad ogni bambino di crescere abbastanza per conoscere il suo progetto di vita e realizzarlo. Grazie a Marino Maglietta, per la chiarezza con cui, nel suo libro, sono descritti i passaggi che hanno caratterizzato l’iter e il senso della legge da poco approvata dal Parlamento. E grazie anche per gli accenti consapevoli della “mediazione” che oggi bisogna fare con se stessi e le proprie aspettative per apprezzarla.
Ritengo che un grazie sia, però, doveroso anche a tutti coloro che hanno lavorato con e nell’associazione nazionale“ Crescere Insieme”, di cui Maglietta è Presidente, anche attraverso le sedi locali decentralizzate. A volte, anche a costo delle tensioni personali prodotte dall’esporsi su questioni tanto intime come la separazione di coppie e il rapporto con i figli, molti genitori hanno portato avanti il loro impegno perché una separazione di coppia non esenti dal diritto/dovere di essere genitori. Ho letto il libro con grande attenzione ed interesse. Mi rendo conto del processo di maturazione che deve accadere in tutti noi per poter assumere quelle posizioni di rispetto e di legittimità dell’altro, che rendono possibile una gestione evolutiva del rapporto con i figli, comunque si viva il modo di essere genitori, insieme o separati.
C’è ancora tanta strada da fare, ma stimoli come questo libro sono delle grandi occasioni, soprattutto per quanto raccolgono e sintetizzano di vissuto, di energia e di crescita personale (nelle prime pagine del libro l’autore ci racconta della complessità degli avvenimenti che hanno portato alla fondazione di “Crescere Insieme”). Mi soffermo su alcuni spunti “raccolti” nelle pagine di questo libro dove non mancano occasioni di riflessione e dove, al centro, rimane sempre il diritto del figlio a crescere, tendendo alla propria realizzazione e dove il danno più temuto è il danno a quel figlio per cui i genitori hanno scelto l’esistenza.
Mi piace raccogliere subito la sollecitazione a conservare ai figli la possibilità di mutare senza problemi, nel tempo, il campo base, secondo l’evolvere delle loro esigenze (dove per Campo Base si intende la convivenza con uno o l’altro dei genitori), poiché ogni figlio dovrà scalare la sua montagna, per giungere alle sua vetta. Relativamente all’idea del genitore di riferimento è interessante la postilla, che sottolinea come, il genitore di riferimento affettivo e di sicurezza, non sempre sia quello con il quale il figlio passa più tempo, o quello che condivide col bambino i momenti importanti del pranzo, o dell’accompagnarlo a dormire, o del guardare insieme un film. A volte il bambino sta vicino al genitore più fragile, mentre il genitore di riferimento è l’altro, vissuto come più forte ed autonomo. Per questo, molto spesso è proprio nei confronti del genitore più debole che i figli sviluppano un complesso di lealtà. E’di estrema importanza, dunque, la competenza di chi ascolta i figli, quando viene loro chiesto di esprimersi circa il genitore di riferimento. Il prof. Maglietta, invita a sottoporre al giudice “un organigramma del nuovo assetto della famiglia separata”, condiviso da entrambi i genitori e dove appaia esplicito, che ciascun genitore pensa all’altro “in termini di rispetto e di legittimità di ruolo”.
Gli eventi successivi al matrimonio coinvolgono i due coniugi spesso in modi differenti, e conducono ciascuno su percorsi personali diversi, a volte non condivisi e non in sinergia. A questo punto è importante riuscire a superare gli schemi tradizionali e riuscire ad elaborare una “mappa della famiglia separata”, dove il rispetto e l’affetto non cambiano, ma è necessario creare modi nuovi di viverli, poiché la famiglia comunemente intesa, non è più in grado di rappresentarli. La capacità dei genitori di riuscire a rispettare la reciproca legittimità di ruolo, senza la “rassicurazione” di una famiglia convivente, è sicuramente una grande occasione di crescita e di individuazione personale per i figli. Così come il riferirsi a due case e a due contesti diversi, se gestito adeguatamente, può diventare una grande risorsa per abituare il bambino ad una mentalità duttile ed elastica.
Nel suo libro Maglietta sottolinea come nelle coppie non separate “in pratica convivano tutti i regimi possibili” (a volte funzionano come affido congiunto, a volta condiviso, a volte alternato) può capitare ad esempio che uno dei genitori resti lontano per lavoro per periodi anche prolungati. Altre volte può capitare che il genitore che, in quel momento è con il bambino, si trovi a dover prendere una decisione che da solo non si sente di prendere e avverta il bisogno immediato di mettersi in contatto con l’altro per prendere una decisone congiunta. Altre volte, invece, i genitori condividono a tavolino la decisione di come regolarsi di fronte ad una situazione data e si muovono rispettando l’accordo comune.
Tutti questi atteggiamenti divengono problematici quando i genitori vivono la genitorialità in case e contesi separati, quasi che la convivenza sia sinonimo e garanzia di capacità genitoriale! A volte viene da pesare che il coraggio di separarsi, sostenendo tutta la colpa di rompere la tradizionale consuetudine, sia il modo più intellettualmente onesto di essere genitore. Conflitti sopiti ed inelaborati, che finiscono per trovare sbocco nei problemi più disparati, in nome di una unione familiare che rischia di divenire forma vuota, possono rappresentare un modo acritico e convenzionale di sottrarsi alle proprie personali responsabilità. A questo punto non mi resta che sottolineare quanto sia difficile mantenere aperto “un canale di comunicazione volto alla continua riorganizzazione delle relazioni familiari”, necessario non solo quando ci si separa, ma soprattutto nel rispetto del continuo cambiamento evolutivo di ogni individuo.
Questo canale aperto rimane l’unica garanzia per Crescere Insieme.
Il testo contiene molti suggerimenti di carattere legale: strategie ed esempi su come regolarsi sull’una o l’altra evenienza, nel rispetto dell’uno o dell’altro articolo. Sono sicuramente aspetti molto importanti, ma, del libro, mi ha colpito molto di più l’attenzione alla persona, e alla relazione: uniche risorse su cui si può contare per affrontare insieme, qualsiasi situazione, anche traumatica e per trasformarla, comunque, in un’occasione di evoluzione e di crescita, per tutti.
Mariagloria Campi
(Psicologa Psicoterapeuta)