domenica 19 marzo 2006
Roma, terzo sciopero della fame di un padre negato
Di non padri e non figli
Figli Negati Roma SUD: Nel momento in cui scriviamo Riccardo Macrì De Marino dovrebbe essere ancora incatenato nei pressi della Stazione della Metropolitana di Piazza del Colosseo. Qui, è lui stesso che ce lo ha comunicato a mezzo cellulare, ha dato inizio al terzo digiuno assoluto per denunciare la sua condizione di "padre negato" cui, a suo dire, è vietata la possibilità di incontrare il figlio Mauro, oggi poco più che decenne, a suo tempo affidato da un tribunale francese alla "patria" potestà della madre. Donna alla quale, sempre la magistratura transalpina, concesse il divorzio e "l'esclusività" sul piccolo Mauro.
Di Riccardo Macrì De Marino si è occupata in passato anche la stampa nazionale ma della sua vicenda, a detta dell'interessato, non avrebbe scritto nei modi dovuti e con la necessaria obiettività ed avrebbe, anzi, tenuto nei suoi confronti un atteggiamento diffamatorio e lesivo.
Il fatto oggettivo è che Riccardo non ha più contatti con il figlio Mauro dal dicembre del 2002 e che stamane, in occasione della Festa del Papà ed in contemporanea con l'inizio di una manifestazione indetta dalle varie associazioni che tutelano i diritti dei "padri negati", ha dato il via ad una terza clamorosa protesta che si dovrebbe concludere mercoledì prossimo.
La protesta prevede l'assoluta astensione dall'ingestione di cibo ed acqua e tende ad ottenere che chi di dovere gli assicuri un supporto, non solo morale, perché gli si riconosca il diritto di essere...padre.
Riccardo ha avuto parole dure nei confronti di assistenti sociali ed operatori del settore che, a suo dire, avrebbero avuto un ruolo di primaria importanza nell'impedire che il normale naufragare di un matrimonio avesse per lui e suo figlio conseguenze tragiche sul piano dei rapporti affettivi.
Accuse forti, ribadiamo, lanciate, a mezzo telefono, da Macrì De Marino e che solo l'impossibilità di verificarne la veridicità assoluta ci impedisce di trascrivere.
Oggi Riccardo, che in questa sua "fatica" è supportato anche da un'associazione umanitaria, è disoccupato e non ha mezzi di sussistenza e men che meno ha denaro da "investire" in studi legali che possano occuparsi del suo caso battendosi, magari, per l'applicazione di quella recente legge italica che riconosce ad ambedue i genitori quei diritti che, fino ad un recentissimo passato, venivano concessi ad uno solo dei due: la madre, nella maggioranza dei casi.
http://faustopaesani.altervista.org/Archivio_Articoli_Giornalistici/2006/003_Marzo_2006/TeleFree_19-03-2006.htm
Affermare i diritti dei minori significa tutelare il diritto dei figli ad avere rapporti costanti ed assidui con entrambi i genitori. PAPA' SEPARATI è un nome scelto con molta attenzione, perché indica la diffusa condizione dei padri, separati dai figli, ostacolati nello svolgere il loro ruolo educativo dei figli minorenni, sia per orientamenti della giurisprudenza, sia per comportamenti escludenti. .
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